Continua! Nun je da retta!
“Devo ringrazià nonno. Lo devo ringrazià perchè ‘sta serata nun me la scordero’ mai. Lui m’ha detto : “Continua! nun je da retta ai telegiornali, ai politici, a quelli che te dicono “Nun se po fa “. Se te piace continua. E io a quel continua devo tutto ” Cosi’ Mannarino, poeta del popolo, palesemente emozionato ringraziava il nonno, a Roma di fronte a migliaia di romani altrettanto emozionati, per averlo spinto a continuare, a seguire la sua passione, quella di scrivere note e parole. Lo faceva mentre intorno tutti gli dicevano che con la musica non si mangia e che era meglio mettersi a lavorare. Il lavoro serve a mangiare, chi non lavora è fuori da questa società. Una società piena de panze piene e con troppi cuori aridi.
Nutrire le pancie? si !
E l’anima? Va nutrita? Siiiisssimo.
Nun se famo fregà!
Guardate negli occhi chi vi dice “lascia perde”, non sono persone felici, sono pecore in un gregge, “vanno dove tutti vanno e non dove sarebbe saggio andare”. Passano da un’ illusione all’altra, si alimentano di gioie effimere, corrono e corrono e non hanno tempo di fermarsi….. o forse non vogliono. Eh si, perchè quando si va piano e ogni tanto ci si ferma riusciamo a vedere meglio e il non vedere è un anestetico formidabile che rende viva questa giostra. E io ‘sta giostra vorrei proprio che si fermasse.
Eh si, perchè quando la giostra gira non si fa fatica, è lei che ti muove, e noi spesso rifuggiamo la fatica. Quando la giostra gira la gente non può guardarsi negli occhi, di fronte al nostro sguardo solo le nuche di persone che non conosciamo. La felicità costa fatica , richiede relazioni amorevoli ed è dentro di noi. Ognuno ha il suo percorso e un ingrediente fondamentale è avere il coraggio di tirare fuori la nostra unicità, il nostro talento ,fare quelle cose che ti fanno battere il cuore. Il resto verrà da solo, la panza se riempirà il giusto e l’anima sazia renderà indimenticabile il cammino.
Richiede coraggio la felicità. Il coraggio di andare controcorrente , di inseguire i sogni, di fare cio’ che è giusto non ciò che conviene. Il coraggio che guarda caso al suo interno ha COR che significa cuore e il cuore, allorquando dobbiamo scegliere sa indicarci la giusta via, anche se poco battuta. L’infelice non sa elevarsi e allora, forse inconsciamente, per non rimanere solo tende ad affossare gli altri. Non ascoltatelo, non fatevi affossare, abbracciatelo e portatelo su a vedere la luce.
Jean Salem, filosofo francese dice ” cerchi la felicità ? prendi la strada in salita!” E’ proprio questo che ci frega. Nessuno ama la salita a meno che non comprenda che sopra quella salita ci sia un tesoro e allora le gambe volano e la fatica scompare. Sopra una salita c’è la felicità è bene che si sappia.
Siamo esseri sociali, abbiamo il bisogno di sentirci accettati dal clan e allora spesso fare quello che tutti fanno ci rincuora. Accettare il senso comune è la scelta più facile ma non la più felice.
Anche se la tv non ne parla, anche se i giornali tacciono e “la folla di solitudini” che riempie le nostre città professa il contrario la felicità ha un sentiero chiaro e definito che non ha nulla a che vedere con il denaro, il materialismo e l’egoismo. Passa per l’espressione del nostro talento, non può prescindere da relazioni umane ricche , e si nutre d’amore. Non lo dico io, lo dice la scienza da un secolo e la filosofia da un paio di millenni. Il nostro cuore lo grida ma noi figli di una razionalità e un opportunismo che tutto pervade non lo ascoltiamo.
Martyn Seligman , uno dei padri della psicologia positiva, in una ricerca fatta sulla felicità ha racchiuso in questa frase il sentiero che ad essa conduce ” Scopri il tuo talento e usalo ! ma mettilo a disposizione di qualcosa di più grande del tuo interesse individuale ”
Mi sento una persona felice, faccio quello che mi piace e non ho un’intenzionalità meramente egoistica nel fare quello che faccio. Faccio il maestro non per portare a casa uno stipendio ma perchè vorrei realizzare un sogno. Un sogno che se realizzato creerà benessere diffuso, il sogno di fare, insieme a tanti altri, una scuola bella dove si cresca e si apprenda felicemente.
Desidero ardentemente che i bambini e le bambine che ci vengono affidati all’asilo nel bosco siano felici. Per questo non imponiamo loro attività o esperienze che non interessano loro, per questo offriamo loro esperienze ricche e diverse che rendano possibile l’emergere del talento di ciascuno. Per questo la libertà è considerata una cosa seria tanto quanto il rispetto dell’altro. Per questo consideriamo la relazione alla base di tutto e reputiamo l’attitudine all’ascolto e alla cura un ingrediente fondamentale per chi si vuole chiamare maestro.Per questo riempiano a scuola di amore e lavoriamo per costruire relazioni amorevoli per tutti. Per i bambini, per le maestre , per le famiglie per la comunità tutta anche quella che vive fuori dalla nostra scuola.
Inseguiamo un’utopia ? forse si.
In attesa di raggiungerla ci godiamo felicemente il cammino.
felice giornata
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